1a Divisione Maschile - 16a Giornata

maicperani, 01/03/2016 15:53:

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...squadra molle il cui atteggiamento faceva da esatto contraltare a quanto fatto vedere nelle uscite precedenti (in particolare con Seriate e Bedulita) e che senza quello spirito battagliero fa fatica,e si vede...

Lancio lì una bomba-polemica: sono così anacronistico se penso che si debba essere onesti "a prescindere" e ammettere un tocco a muro quando l'arbitro non lo fischia?non sarebbe bello farlo?sono solo i rugbysti quelli dello sportpiúonestodelmondo?in tutto questo gli allenatori che punto di vista hanno?insegnano e pretendono onestà o si interessano solo del risultato?
Grazie a chi vorrà partecipare alla discussione!

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Non so perchè lanci questa bomba, forse per qualche episodio che non ricordo, comunque sia do il mio contributo.
La premessa è che c'è un arbitro e l'arbitro decide quali sono falli e quali no. Questo è indiscutibile (ehm, detto da me ...). Dico questo perchè non sempre il giocatore ha la sensazione corretta di quello che succede. Sul tocco a muro, per esempio, c'è fallo e fallo. Se l'attaccante tira alto sopra la rete ed il muro sfiora il pallone è difficile che l'arbitro se ne avveda ed è ovvio che sia il muro a dover "confessare" il tocco all'arbitro. Poi sta all'arbitro decidere se assegnare il tocco a muro o meno.
Ma se l'attaccante tira sul nastro, il pallone rimbalza sulla rete/mano, il muro sente il tocco ma difficilmente può sapere se sia sopra o sotto il nastro stesso, quindi non deve ammettere il tocco. In quest'ultimo caso è l'arbitro nella condizione migliore per decidere e deve essere lui a farlo.

Terminata la premessa, io insegno i miei ragazzi ad aiutare l'arbitro. Non è questione di ammettere o meno tocchi, errori, palle dentro/fuori ma semplicemente di rendere il più sereno possibile il giudizio dell'arbitro. Se tocco palla a muro, se faccio muro e sono in seconda linea, se faccio invasione sotto rete e chi più ne ha ... Io chiedo di alzare la mano, poi sarà l'arbitro a decidere di ascoltarmi o meno. Aggiungo anche che non mi importa se dall'altra parte si comportano come chiedo io ai miei ragazzi, io voglio così. Poi, nella concitazione della gara può capitare di tutto ma lo spirito è questo.

Per aiutare la serentià dell'arbitro io insegno ai miei ragazzi che l'unico che può contestare e far innervosire l'arbitro sono solo io ...