2a Divisione Maschile

Lavorare nel maschile, ormai da anni, è sempre più difficile.
Si è spenta ormai da tempo l'onda lunga del periodo "d'oro" della nazionale maschile dove c'erano personaggi che hanno fatto la storia di questo sport in Italia. Non è che avere una nazionale forte significa avere un movimento migliore ma di certo aiuta.
Ormai l'Italia che sta nelle "prime" non fa più notizia, lo fa solo quando vince ma anche in questo caso non risulta più nulla di eccezionale come lo era un tempo.
Si è persa un'occasione incredibile in quegli anni, che sono poi quelli in cui mi sono avvicianto io a questo sport, e cioè quella di creare un movimento "vero".

Purtroppo, sia a livello federale nazionale che a livello internazionale, si è puntato su altri fattori e cioè la spettacolarizzazione di questo sport portando sempre più alla specializzazione tecnica e fisica. Questo avrà forse fatto bene a livello mediatico ma ha certamente portato grandissimi svantaggi. Innanzitutto il bacino d'utenza è diminuito perchè ormai chi non è fisicamente prestante difficilmente può ricoprire ruoli diversi dal libero (ma anche in questo caso ...) ed avendo diminuito il bagaglio tecnico che ogni singolo giocatore deve avere (un centrale basta che sia alto e colpisca alto e veloce, anche se non sa difendere chissene ...) ha portato una diminuzione della qualità tecnica generale che prima non era preventivabile.
Questi fattori, per portarli sul lato pratico, hanno fatto sì che molti ragazzi non si sentano più in grado di poter affrontare questo sport che, al contrario, rimane accessibile a tutti.

Ma non diamo colpa solo ai fattori tecnici ed ambientali (dimenticavo il calo demografico ...) e pensiamo che nel nostro piccolo molti errori li commettiamo anche noi, con noi intendo società ed allenatori, che spesso esasperiamo la ricerca del risultato, tecnico ed agonistico, prevaricando quelle che sono in realtà le esigenze e le priorità dei ragazzi che sono quelle sociali e di interazione.
Difficile per il proprio ego andare in giro per palestre a prendere un trentello dopo l'altro, difficile non riuscire ad avere nemmeno sei giocatori che per tecnica, fisico, testa possano dirsi una squadra di pallavolo. Ma se la priorità non è quella del proprio ego allora si potranno vedere altri successi. Quelli che contano davvero tra i quali quello di dare la possibilità a dei ragazzi di stare in palestra piuttosto che davanti alla Playstation o a bighellonare in giro per il mondo a "sballarsi" per noia.

Insomma, un insieme di concause che portano all'attuale situazione di sconforto ma dalla quale si può uscire se tutti insieme avremo il coraggio e la voglia di portare acqua al NOSTRO mulino, perchè questa è la pallavolo ... Il NOSTRO mulino.