Ora commentino relativo alla partita Ottica Skandia (o Boccaleone) - Gandino finita 3-0 secondo pronostico.
Della partita poco da dire. Avversari che utilizzano ampiamente tutta la rosa e noi che andiamo in crescendo. Primo set a 10, secondo a 16 e ultimo a 22 dopo che siamo stati avanti e/o in parità per quasi tutto il set. Nel finale la maggior fallosità nostra ci condanna. Partita assolutamente tranquilla e giocata con la giusta sportività.
Ma mi tocca fare un piccolo appunto. Premetto che quanto dirò non vuole essere polemico, anzi, do per scontato che quanto successo è accaduto incaonsapevolmente quindi senza voler attaccare e/o condannare nessuno.
E' usanza nella pallavolo che la squadra di casa si posizioni nella sua parte di palestra. Questo più per abitudine che altro ma, solitamente, anche per rispetto dell'avversario e questo lo spiego. A noi capita, come detto sopra, di giocare talvolta in oratorio a Gandino. Come molti di voi ben sapranno, in quella palestra è presente una parete di legno per gli "arrampicatori", che è abbastanza ingombrante per una delle due parti di campo, e ci sono due spogliatoi non troppo grandi che hanno a disposizione tre docce in uno e due docce nell'altro. Noi, solitamente e sempre che non ci siano altri impedimenti, proprio per rispetto dell'avversario scegliamo lo spogliatoio con due docce e la parte di campo con la parete di legno perchè gli "ostacoli" maggiori ce li gestiamo più noi degli altri. Niente di che, intendiamoci, solo una pratica che seguiamo noi così come ho sempre seguito negli anni passati anche in altre società e così come vedo in giro che accade. Quasi sempre.
Aggiungo anche una cosa, a me è sempre stato insegnato da quando a 14 anni ho iniziato a giocare a pallavolo (un paio di ere geologiche fa), che il primo che arriva sul campo sceglie dove mettersi.
Ieri sera arriviamo in palestra. Lascio andare i miei ragazzi nello spogliatoio ed io mi attardo qualche minuto a parlare con le solite persone che incontri 1 o 2 volte l'anno e con le quali hai magari anche vissuto battaglie sportive decenni prima. Sempre un piacere scambiare quattro chiacchere, è il bello della pallavolo che (non) conta, in fondo. Comunque sia, entro nello spogliatoio che i miei ragazzi stanno uscendo. Distinta, documenti, borsa medica, il mio cambio, un po' di cosette e mi attardo ancora un po' nello spogliaotio. Quando esco sto andando nel campo dove erano i miei ragazzi ma vedo che questi, che avevano iniziato a scaldarsi, si muovono tutti verso il campo opposto. Chiedo perchè e mi rispondo che gli avversari gli avevano detto che quello era "il loro campo". Appena mi dicono così la prima cosa che controllo è la palestra. Ora, conoscete tutti la palestra dell'istituto Galli, credo sia se non l'unica una delle poche ancora con la rete attaccata alle pareti che non è più omoologata dai tempi di Napoleone a Parigi. Questo poco m'importa in realtà, se non fosse che costringe a tenere seggiolone dell'arbitro e tavolo dei segnapunti non dietro ai pali (non ci sono ...) ma al lato della rete. In quella palestra non danno così fastidio, in realtà, però ci sono e se il segnapunti è abbastanza lontano dal campo, il seggiolone dell'arbitro un po' di fastidio alle bande lo da. Comunque sia, quando i miei ragazzi mi dicono che sono stati costretti ad abbandonare il campo dove ERANO ENTRATI PER PRIMI mi sono guardato intorno per cercare di giustificare la cosa. Vedo che il seggiolone ed il tavolo sono proprio dalla mia parte. Predico calma e tranquillità e poi chiamo da parte il capitano:"Non m'interessa se vinci o perdi il sorteggio, scegli il campo di là".
Senza polemica e senza fare casino. A fine partita ho invitato i miei ragazzi, la prossima volta, a dire agli avversari che il primo che arriva si sceglie il campo e che si fossero azzardati a cambiare campo ancora li avrei puniti perchè nessuno aveva il diritto di farli spostare.
Ma non è finita qui. Finisce la gara, saluti vari in palestra ed i miei ragazzi vanno negli spogliatoi. Io mi attardo per le solite note ragioni ... Quattro parole a destra e manca. Ad un certo punto vedo i miei ragazzi che chiamano il mio dirigente che, per la cronaca, è un idraulico. Quando finalmente arrivo nello spogliatoio vedo che sono tutti in accappatoio ed il mio dirigente che armeggia con il notissimo "bombolone" dell'acqua calda. Praticamente? Era spento ... Cazzo! Ancora una doccia gelata? La prima cosa che chiedo ai ragazzi e di andare nello spogliatoio degli altri (ormai quasi deserto) per chiedere se fosse possibile fare la doccia lì. Il mio dirigente li accompagna mentre io mi appresto a fare la doccia fredda (io ho il fisico!!!!
) tanto l'avevo già messo in conto visto che in quella palestra il bombolone dura per 3/4 docce al massimo.
Torna il mio dirigente con i ragazzi e mi spiega che dall'altra parte c'è un bombolone nuovo che funziona a meraviglia ma che, comunque, solo 2/3 ragazzi sono riusciti a fare la doccia completamente calda perchè ormai era vuoto.
Insomma, ricapitolando, la squadra di casa ha fatto spostare i miei ragazzi dal campo con meno ostacoli quando sono arrivati loro per ultimi in campo e ci hanno messo a disposizione lo spogliatoio con il bombolone più vecchio e per di più spento. Ribadisco, do per scontata la buona fede e do per scontato che tutto sia accaduto inconsapevolmente e senza voler per forza fare un dispetto agli avversari, cioè noi, però questo è quanto accaduto e ad un vecchio pallavolista come il sottoscritto questi segnali hanno dato un po' fastidio. La partita è una battaglia, si sa, ma fuori dall'ambito della partita il rispetto per l'avversario non deve mai mancare. Anche se sei una squadra di veterani contro una squadra di ragazzini, anzi, forse a maggior ragione il rispetto deve essere maggiore.